Vincolo paesaggistico: il CNI in audizione al Senato
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, rappresentato dal Consigliere Alberto Romagnoli, ha partecipato all’incontro sul ddl 1003
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha partecipato oggi all'audizione informale dinanzi all'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari dell'8a Commissione (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica) del Senato, nell'ambito dell'esame del disegno di legge n. 1003, relativo al vincolo paesaggistico per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, che propone modifiche all’articolo 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio. In rappresentanza del CNI ha partecipato il Consigliere Alberto Romagnoli, il cui intervento ha avuto soprattutto lo scopo di fare chiarezza su alcuni punti del testo.
“La materia in discussione è molto importante per la nostra categoria e per il nostro Paese, sia perché è finalizzata a preservare il paesaggio, sia perché vede molti soggetti coinvolti, siano essi professionisti o tecnici in organico nelle varie pubbliche amministrazioni (comuni, regioni, Ministero) in molti casi ingegneri iscritti al nostro sistema ordinistico”. Così ha esordito Romagnoli nel suo intervento.
In seguito ha ricordato come il comma 1 dell’art.142 del Codice indichi i beni tutelati, mentre il comma 2 si sofferma su ciò che è esentato da vincolo. La modifica proposta nel ddl in oggetto mira ad ampliare queste esenzioni, nella fattispecie estendendone l’attuazione ai comuni con meno di 10mila abitanti, relativamente alle “aree inserite negli strumenti urbanistici”, superando l’attuale limite normativo che impone il vincolo anche in assenza di un Piano Pluriennale di Attuazione (PPA). Romagnoli ha sottolineato come occorra ben definire e delineare esattamente quali siano queste aree, invitando dunque ad inserire una chiara esplicitazione, proprio per non incorrere ad ulteriori contenziosi. La materia, molto complessa e legata allo sviluppo del nostro Paese, necessita di una rinnovata visione ed un approccio organico al quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri manifesta fin d’ora la disponibilità a dare sempre il proprio contributo.
Roma 18 febbraio 2025