Tariffe da riformare: il CNI accoglie con favore la sentenza storica della Corte Costituzionale sulle CTU

Per il Consiglio Nazionale degli Ingegneri la Sentenza è un segnale inconfutabile dell'urgenza di una revisione strutturale delle tariffe che valorizzi le competenze tecniche e rafforzi la qualità del sistema giudiziario

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri accoglie con soddisfazione la recente sentenza n. 16/2025 della Corte Costituzionale depositata ieri che dichiara l’illegittimità costituzionale della discriminante tariffaria prevista per le vacazioni successive alla prima nell’ambito dei compensi agli ausiliari del giudice.

Tale decisione rappresenta un segnale inconfutabile della necessità di una revisione strutturale del sistema tariffario, che non può più essere rinviata se si intende garantire un’equa remunerazione alle professionalità tecniche e assicurare la qualità dell’amministrazione della giustizia.

La storica pronuncia della Corte evidenzia, con chiarezza, come il sistema attuale, ormai obsoleto e inadeguato rispetto agli standard economici e qualitativi contemporanei, penalizzi non solo il diritto dei professionisti a un compenso dignitoso, ma rischi di compromettere l’efficacia stessa del processo. In un contesto in cui le esigenze di una giustizia moderna e competente sono sempre più stringenti, il CNI ritiene imprescindibile che il Legislatore si faccia carico di un intervento di revisione strutturale delle tariffe, volto a valorizzare il contributo tecnico degli ingegneri e degli altri ausiliari del giudice.

«Questa sentenza - secondo il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini - rappresenta un importante riconoscimento della necessità di rinnovare un sistema che, da troppo tempo, penalizza la professionalità tecnica con compensi inadeguati e sproporzionati. È il momento di agire, per rafforzare il ruolo degli ingegneri nel processo e per contribuire attivamente all’efficienza del sistema giudiziario e il CNI è pronto a sostenere e promuovere tutte le iniziative volte a garantire una giusta valorizzazione delle competenze tecniche in ambito giudiziario».

 La Consigliera del CNI con delega all’Ingegneria forense, Carla Cappiello, da anni impegnata in questa tematica, ha sottolineato che «la decisione della Corte Costituzionale rappresenta un punto di svolta fondamentale. Abbiamo osservato con preoccupazione come l’inerzia nell’aggiornamento delle tariffe abbia progressivamente minato la qualità delle prestazioni tecniche, mettendo a rischio la competitività e l’impegno degli ingegneri forensi. La decisione della Corte Costituzionale non solo evidenzia le lacune di un modello superato, ma sprona con forza a intraprendere con urgenza un percorso di revisione strutturale delle tariffe, al fine di garantire una remunerazione che rifletta realmente l’impegno e la qualità del lavoro svolto dai nostri iscritti e metta in linea il sistema tariffario con i mutamenti economici e le esigenze di un processo equo e moderno. Il CNI è pronto a sostenere e promuovere tutte le iniziative volte a garantire una giusta valorizzazione delle competenze tecniche in ambito giudiziario».

Il CNI, da sempre attento alla qualità delle prestazioni dei propri iscritti e all’interesse pubblico, invita il legislatore, l’amministrazione e tutti gli stakeholder a raccogliere le indicazioni della Corte. La revisione strutturale delle tariffe è un intervento indispensabile per assicurare che il contributo degli ausiliari del giudice sia adeguatamente riconosciuto e valorizzato, garantendo così una giustizia che sia al passo con i tempi e rispettosa dei principi costituzionali.

Roma 11 febbraio 2025

Comunicato stampa