Impatto pandemia: i professionisti devono fare network
Il CNI presente al secondo incontro online della serie organizzata da Fondazione Circolo Rosselli e Censis su pandemia e società italiana
“In un nostro recente sondaggio il 70% dei professionisti ha risposto negativamente alla domanda su come veda il proprio futuro. La scarsa inclinazione a fare network da parte dei professionisti è una criticità. Serve una nuova capacità organizzativa per intercettare la domanda che viene, ad esempio, da provvedimenti come quello del super bonus. Abbiamo un mercato del lavoro e una società che vivono un mondo digitale con regole analogiche. Se non si fanno delle riforme, sarà impossibile spendere i soldi che arriveranno dall’Europa”.
Così Gianni Massa, Vice Presidente Vicario del CNI, intervenuto al webinar organizzato dalla Fondazione Circolo Rosselli e dal Censis e dedicato all’impatto della pandemia Covid-19 sulla società italiana.
Tra gli altri interventi, quello di Francesco Maietta (Censis) che ha individuato due possibili rischi con la pandemia: il primo è la cessione della sovranità che porta ad abituarsi troppo facilmente al fatto che la libertà individuale possa essere messa in gioco; il secondo è che la maggioranza degli italiani veda l’idea di avviare un’impresa come un azzardo e non più come un’opportunità. Per Valdo Spini, Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, abbiamo davanti un’Italia di disuguaglianze: nord e sud, giovani e anziani. “Non ce lo possiamo più permettere – ha affermato. I soldi che arriveranno dall’Europa sono tanti. Chiediamo un’Italia nuova, diversa, quella che abbiamo davanti rischia di condurci in un vicolo cieco”.
Roma 10 febbraio 2021