Il Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione (C3i) suggerisce integrazioni alle indicazioni nazionali per le prestazioni in telemedicina
Il Comitato italiano ingegneria dell’informazione (C3i), istituito presso il Consiglio Nazionale Ingegneri, ha inviato al Ministero della Salute una Nota con alcune proposte integrative alle “Indicazioni nazionali per l’erogazione delle prestazioni in telemedicina”, emanate dal Ministero stesso lo scorso 27 ottobre 2020.
In generale, nella Nota del C3i si sottolinea come il documento del Ministero sia privo di riferimenti alle architetture e carente ed approssimativo anche sugli aspetti tecnologici. Inoltre, non contiene alcun riferimento alla distinzione tra centro erogatore e centro servizi, unificando aspetti clinici e tecnologici, e non considera che oggi, particolarmente fuori dalle Aziende Ospedaliere, è il fornitore esterno a gestire ed erogare i servizi di piattaforma. Il documento, poi, non accenna a quali standard tecnologici, di qualità e di accreditamento devono sottostare le apparecchiature che vengono utilizzate per il telerilevamento e il monitoraggio. Infine, ci sono altri ambiti vicini alle tematiche presenti che forse sarebbe opportuno inquadrare in un ambito normativo di riferimento, quali ad esempio il mondo delle applicazioni socio-sanitarie, le community associate ad una specifica patologia e le app per il sostegno psicologico e l’autodiagnosi.
Le proposte presenti nella Nota inviata dal C3i al Ministero vogliono superare questo tipo di carenze. A questo proposito il comitato istituito presso il CNI suggerisce di approfondire il tema con l’inserimento nel team di lavoro di ingegneri esperti di tecnologia sanitaria, esperti clinici di centri che già erogano prestazioni di telemedicina, il C3i, rappresentanti dell’industria del settore, rappresentanti della medicina del territorio, l’Autorità garante per la protezione dei dati personali e AGID.
Roma 2 febbraio 2021