Il CNI fa il punto sulla sua attività all’interno di UNI
Lo scorso 16 ottobre si è tenuto, presso la sede di UNI (Ente nazionale italiano di unificazione) un incontro organizzativo che ha esaminato lo stato dell'arte della presenza e dell’attività del Consiglio Nazionale Ingegneri all’interno delle commissioni tecniche UNI. Nell’occasione è stata annunciata la volontà di effettuare un “censimento” di tutti gli attuali rappresentanti.
“La categoria degli ingegneri – ha detto Piero Torretta, Presidente di UNI - è molto importante, essendo anche probabilmente la professione più rappresentata all'interno di UNI. La cosa assume ulteriore importanza considerando che all'interno dell'attività di normazione tecnica si ritiene si debba dare voce alle istanze delle cosiddette ‘categorie deboli’, intendendo con tale nome le pmi e i professionisti, che hanno storicamente avuto un ruolo minore rispetto agli altri portatori di interessi (grandi organizzazioni di impresa, istituzioni, ecc.) che concorrono alle attività dell'UNI”.
“Il Consiglio Nazionale Ingegneri reputa molto importante la sua adesione all'UNI – ha dichiarato Armando Zambrano, Presidente del CNI -. L’ampia partecipazione odierna è una conferma della bontà della decisione di impegnarsi direttamente come categoria nell'attività di normazione tecnica. E' importante per la categoria professionale poter incidere con le proprie competenze in scelte che vanno ad incidere direttamente sulle norme giuridiche e sulla regolazione del mercato e della concorrenza.
“Gli ingegneri stanno cominciando a comprendere l'importanza del ricorso alla normazione tecnica nella loro attività, al di là di quelli che possono essere degli obblighi di legge: il rispetto delle norme tecniche è sinonimo di prestazione professionale ben fatta, a regola d'arte, a tutela anche del destinatario finale del servizio. Per questo è importante lavorare insieme nella definizione degli standard tecnici, perché in questo modo si potrà anche far comprendere al mercato l'importanza della qualificazione tecnica e recuperare il concetto di valore della prestazione professionale a garanzia della committenza, senza per questo voler ora entrare nella polemica di tariffa minima, equo compenso, ecc.”.
Zambrano, poi, ha così concluso: “La comunicazione è importante anche per l'attività di normazione tecnica. Spesso l'efficacia dell'applicazione della norma è funzione di una sua buona comunicazione. A tal fine la categoria degli ingegneri può costituire un buon volano”.
Roma 3 novembre 2017