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Cagliari: Officine Permanenti 2017 #passaggi

Nell’attraversamento di luoghi e di spazi, nella ballata mutante dei linguaggi, si attua la semantica del Passaggio, azione cardinale e primigenia dell’esistenza, ma anche espressione più autentica e figurativa della congiunzione vitale fra uomo (individuo) e ambiente (paesaggio).
Passare per territori. Passare per confini. Passare attraverso il tempo. Si edifica in questa condizione mutante di stati fisici e metafisici l’esercizio pendolare del Passaggio: lentezza che tramuta in mobilità, velocità che realizza cambiamento.
Il Passaggio diventa storicamente esodo, migrazione, viaggio, incrocio, possibilità per l’individuo di insediarsi mutevolmente in un’alterità di paesaggi umani, sociali e geografici. C’è dunque l’andare, e in quell’andare, la contaminazione, che è in sé scambio (passaggio di saperi), transizione (passaggio attraverso mondi e sistemi) eterogeneità (passaggio fra culture).
Il Passaggio è, in quest’accezione, non soltanto un movimento fisico e biologico, ma è racconto chimico, emotivo, sociologico, antropologico, economico, urbano: urbs che diventa civitas; l’uomo che si evolve in società; il tempo dell’individuo moltiplicato nel tempo della collettività; i luoghi che si animano in spazi. Passaggi che costruiscono paesaggi.
È questa l’indagine della terza edizione del Festival Officine Permanenti, una riflessione polifonica e multidisciplinare che parte da una domanda: quali passaggi costruiscono collettività, relazioni, identità, traiettorie future, e soprattutto, paesaggi?
Il Festival proporrà una riflessione su questi temi alla ricerca di altre domande e proverà ad elaborare una risposta possibile esplorando, attraverso la sovrapposizione di voci, di visioni, di linguaggi, di performance, le diverse declinazioni del tema.