Il bilancio di tre anni della Struttura Tecnica Nazionale
Il Presidente Felice Monaco ha illustrato l’attività della STN in occasione di un workshop cui hanno partecipato il Ministro della Protezione Civile Musumeci e il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio
Il Presidente Felice Monaco ha illustrato l’attività della STN in occasione di un workshop cui hanno partecipato il Ministro della Protezione Civile Musumeci e il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio
Si è tenuto oggi, presso l’Auditorium “Elio di Cicco” del Dipartimento della Protezione Civile, il workshop “Il concorso della comunità dei tecnici professionisti alle attività di Protezione Civile”. All’incontro hanno partecipato il Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Ruolo attivo in questo confronto ha avuto la Struttura Tecnica Nazionale, rappresentata dal Presidente Felice Monaco che ha avuto modo di illustrare l’attività svolta da questo organismo dei professionisti.
Monaco ha ricordato come l’ idea di un coordinamento tra i Consigli Nazionali per avere un unico soggetto di riferimento per il Dipartimento Nazionale sia nata nel 2017. Il 6 febbraio 2020 è stata costituita, quindi, la Struttura Tecnica Nazionale, alla presenza del Capo Dipartimento della Protezione Civile, su iniziativa del Consiglio Nazionale Ingegneri, del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e del Consiglio Nazionale dei Geologi. Dal 2023 fanno parte della STN anche il Consiglio Nazionale dei Periti Agrari, il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati e il Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.
Monaco ha illustrato l’attività del primo triennio della STN, focalizzato in particolare sulla formazione di valutatori Aedes. E’ stato organizzato almeno un corso per ogni Regione (in totale 28 corsi), abilitando 1112 professionisti. “In questi anni – ha detto - si sono succedute varie attività sul campo, sia esercitative (nazionali e regionali) sia di vera mobilitazione, a cui i 4425 tecnici iscritti alla Struttura Tecnica Nazionale hanno sempre partecipato con professionalità e grande spirito di collaborazione. Siamo partiti ad operare insieme dal rischio sismico, sia per quanto vissuto durante il 2016 con il Sisma Centro Italia, sia perché a livello normativo il rischio sismico è l’unico rischio in cui tutto il processo operativo è regolamentato. Stiamo completando il processo di organizzazione sul territorio con la costituzione delle STN Regionali di coordinamento e le Sezioni Operative”.
Monaco ha quindi illustrato le successive linee di sviluppo. Si parte da strutturare le azioni per consolidare la partecipazione e la formazione dei professionisti in tutti i 9 rischi presidiati dalla protezione civile. Poi occorre prevedere la mobilitazione di STN anche nelle fase 0 per il supporto tecnico sia per le verifiche speditive che per l’affiancamento agli Enti locali e la partecipazione ai comitati di coordinamento delle emergenze. Bisogna completare l’iter per la sottoscrizione della convenzione “tipo” a livello nazionale laddove siano definite le “regole di ingaggio”, in modo che possa essere di riferimento e declinata a livello Territoriale. Occorre consolidare le azioni di confronto e concertazione con tutti gli Enti e le Strutture del Servizio nazionale della protezione civile anche nella fase di prevenzione. Infine, vanno attivati percorsi di partecipazione a bandi e progetti ed iniziative anche di relazioni a livello internazionale con organismi omologhi per meglio connotare il ruolo e la presenza nei vari scenari della Struttura Tecnica Nazionale.
Roma 12 ottobre 2023