Equo compenso, ultima chiamata alle forze politiche
Il provvedimento, al suo ultimo passaggio parlamentare, non è stato inviato in Aula al Senato per l’opposizione di alcune forza politiche. ProfessionItaliane (associazione che riunisce il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete Professioni Tecniche) chiede a gran voce l’approvazione del disegno di legge
Roma, 9 settembre 2022. Il Senato della Repubblica Italiana ha deciso di non approvare il disegno di legge sull’Equo Compenso. La tanto attesa riunione della Capigruppo si è, infatti, chiusa senza l’invio al voto in Aula del disegno di legge. Nonostante le ampie rassicurazioni sulla convergenza da parte di tutte le forze politiche, ancora una volta si registra il nulla di fatto. “Come se non bastasse”, denuncia Professionitaliane, “in queste ore siamo costretti ad assistere ad un rimpallo di responsabilità da parte di alcune di queste forze politiche, che pure avevano approvato lo stesso testo alcuni mesi fa e che oggi sostengono, paradossalmente ed incoerentemente, che il disegno di legge ignora le richieste dei professionisti”.
Sebbene il testo del disegno di legge, che prevede il diritto del professionista di avere un equo compenso per le sue prestazioni, si presti ad ulteriori miglioramenti, di cui si può discutere tranquillamente in un secondo momento, vanno assicurate nell’immediato alcune tutele urgenti ed indispensabili. Come da tempo evidenziato dalle rappresentanze dei professionisti, ProfessionItaliane, a nome di 22 ordini e collegi professionali e di oltre due milioni di loro iscritti, afferma la necessità di portare il provvedimento così com’è in discussione al Senato, considerandolo della massima urgenza e non più rinviabile la sua approvazione. Questa battaglia giusta ha richiesto anni di lavoro lungo e complesso che ora rischia di essere disperso. Martedì 13 settembre è stata fissata una nuova riunione della Capigruppo. ProfessionItaliane, indiscutibile rappresentanza del mondo professionale, chiede a gran voce che in quella occasione le forze politiche colgano l’ultima opportunità per mettere fine ad una situazione del tutto inaccettabile.