Codice di prevenzione incendi: gli ingegneri professionisti antincendio esprimono giudizi e prospettive
Il sondaggio effettuato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri mette in luce una diffusa conoscenza del Codice, ma l’applicazione pratica è ancora una scelta sofferta.
Come noto, il Codice di prevenzione incendi ha introdotto molte innovazioni: disposizione di un testo unico in luogo di innumerevoli regole tecniche che di fatto semplifica le regole di prevenzione incendi; valorizzazione del lavoro dei professionisti attraverso l’utilizzo di regole meno prescrittive, più prestazionali; individuazione di regole sostenibili, proporzionate al rischio reale che garantiscano comunque un pari livello di sicurezza; flessibilità e possibilità per i professionisti di scegliere fra diverse soluzioni che favoriscono l’utilizzo dei metodi dell’ingegneria antincendio. Già nel 2016 il Consiglio Nazionale Ingegneri realizzò un primo sondaggio per testare la conoscenza ed il gradimento del Codice di prevenzione incendi da parte dei propri iscritti. Ora, a quasi quattro anni dalla sua entrata in vigore, il Codice è stato oggetto di un nuovo sondaggio che ne ha analizzato tutti gli elementi cruciali nonché il suo grado di applicabilità e di conoscenza. L’indagine, a cui hanno partecipato quasi 5mila ingegneri, è stata effettuata rivolgendo domande in forma anonima esclusivamente ai professionisti antincendio iscritti all’Albo. L’iniziativa è stata curata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale ingegneri, con il supporto del gruppo di lavoro sicurezza e prevenzione incendi del CNI.
Dal sondaggio emerge che tra tutti i professionisti antincendio iscritti all’albo, relativamente al Codice di prevenzione incendi (D.M. 03/08/2015), il 54% degli intervistati ha risposto di avere una conoscenza sufficiente, mentre solo l’1,3% del campione ha affermato di non avere nessuna familiarità con le suddette norme. La percentuale dei professionisti che sostengono di possedere una conoscenza approfondita del Codice è del 18,4%, mentre il 25% ne ha una conoscenza parziale. Sempre in termini generali, dal sondaggio emerge la conferma dell’opinione positiva della categoria rispetto al Codice di prevenzione incendi e delle sue potenzialità, ma non si trascura l’evidenza del ritardo nell’assimilazione dei nuovi metodi e la difficoltà ad interiorizzare il cambiamento di approccio progettuale. Il ricorso alle soluzioni alternative resta ancora una scelta di nicchia rispetto alle più semplici soluzioni conformi. Fa riflettere l’incertezza ed il timore di gran parte degli ingegneri rispetto al livello delle responsabilità professionali; si pensa ancora, erroneamente, che la valutazione del progetto da parte dei VVF costituisca un “alleggerimento” delle responsabilità del professionista antincendio.
Gli ambiti su cui si potrà lavorare con ampio margine di miglioramento sono le capacità comunicative e propositive dei progettisti nei confronti del committente e soprattutto la qualità dell’offerta formativa e di aggiornamento periodico da parte degli Ordini Su questi fronti il CNI è da tempo impegnato, tramite il lavoro del gdl sicurezza e prevenzione incendi, a supporto degli Ordini provinciali ed in stretta collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Per tutti i dettagli del sondaggio si rimanda alla lettura del rapporto inviato.
Roma 1 ottobre 2019
Comunicato stampa
Allegato: Le opinioni degli ingegneri iscritti agli elenchi del Ministero dell'Interno