L’ingegneria per la tutela del patrimonio artistico
Le cupole delle chiese di Piazza del Popolo a Roma, il crollo del capitello della Basilica di Santa Croce a Firenze, episodi di cronaca che invitano a riflettere sull’importanza di salvaguardare il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, tema centrale del World Engineering Forum in programma a Roma dal 26 novembre al 2 dicembre.
Dopo i lavori di restauro, da poco conclusi, le cupole delle chiese di piazza del Popolo a Roma non sono più identiche. Un errore tecnico? Una grossolana svista? Senza soffermarsi sulla débâcle tra Committente e impresa, ciò che è certo è che ultimamente non sono mancati spunti di riflessione sullo stato del Patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Un esempio è il caso del grosso frammento che, staccandosi da un capitello del soffitto della Basilica di Santa Croce a Firenze, ha provocato la morte di un turista spagnolo.
Episodi, nei quali riecheggia fortemente il tema dell’incuria nazionale, che ci obbligano a riflettere sulla necessità di intervenire tempestivamente con opere di restauro e risanamento conservativo per preservare l’enorme eredità culturale del nostro Paese.
La tutela del patrimonio comune dell’umanità è infatti il tema centrale dell’edizione 2017 del World Engineering Forum, evento che si svolgerà a Roma dal 26 novembre al 2 dicembre. "Salvaguardare il patrimonio dell'umanità: una sfida per l’ingegneria” è questo il messaggio che rimanda al filo rosso che unisce tutte le tematiche affrontate nel corso dei lavori del Wef. L’evento si propone di mettere in risalto il ruolo decisivo dell'ingegneria nel definire, anche attraverso il ricorso a soluzioni tecnologiche innovative, nuovi modelli di sviluppo in grado di preservare il patrimonio comune dell’umanità.
Filo conduttore degli incontri organizzati nell’ambito del World Engineering Forum sarà dunque la capacità dell’ingegneria di comprendere e governare le sfide attuali, dando vita a soluzioni smart in grado di conciliare sviluppo, ambiente e tutela del patrimonio comune.
I lavori saranno inaugurati, lunedì 27 novembre, dalla relazione di apertura di Philippe Pypaert (Programme specialist UNESCO) dal titolo “Safeguarding humankind’s heritage: the great challenge”.
Nel corso dell’evento, articolato in differenti sessioni di lavoro, verrà dato ampio spazio ad approfondimenti tecnici arricchiti da autorevoli contributi di esperti in materia. Mercoledì 29 novembre (a partire dalle ore 10.45) il Professor Fabrizio Vestroni, che ha svolto importanti collaborazioni di ricerca su rilevanti problemi strutturali di edifici monumentali, tra cui il Colosseo, presenterà il proprio paper dal titolo “Engineering analysis and monitoring to preserve the Colosseum”.
Tra i documentati presentati quello di Luca Solari (Università di Firenze) che, in occasione del cinquantesimo anniversario dall’alluvione di Firenze, illustrerà il proprio lavoro di ricerca sull’attuale rischio di inondazione della città, suggerendo nuovi adeguati livelli di protezione a tutela tanto dei cittadini quanto dei tesori artistici conservati all’interno della città.
Il contributo dell’Ingegnere Rossella Del Regno, “Safety and Conservation in the historical and architectural quality building sites”, offrirà alla platea del Wef un interessante case study sullo stato di numerosi siti storici del nostro Paese.
La salvaguardia del patrimonio culturale da disastri e calamità è il tema cardine della V sessione dei lavori, in programma mercoledì 29 novembre. In questa sezione, dedicata principalmente alla prevenzione del rischio, si inserisce l’intervento di Paolo Clemente, responsabile del Laboratorio di Prevenzione dei rischi naturali dell’Enea. L’Ingegnere Clemente offrirà spunti di riflessione riguardanti la salvaguardia e la tutela del patrimonio monumentale nelle zone colpite dal sisma.
Roma 13 novembre 2017