MakING – Moretti: “La stabilità politica è un bene in se, chiunque governi”
Intervista al manager e tavola rotonda dedicata ad ambiente, energia e sicurezza
La kermesse sull’ingegneria italiana ha ospitato stamane il manager che, nel corso di un’intervista, ha illustrato la trasformazione di Finmeccanica in Leonardo e si è soffermato su diversi temi, tra cui il rapporto tra instabilità politica, corruzione e difficoltà dell’iniziativa imprenditoriale. I lavori del convegno sono proseguiti con una tavola rotonda su ambiente, energia e sicurezza.
“La stabilità politica è un bene in se, chiunque governi, destra o sinistra. Avere cinque anni di governo è essenziale. L’instabilità porta, tra le altre cose, alla proliferazione delle leggi che a sua volta aumenta la confusione. Ciò rende difficile l’iniziativa imprenditoriale ed alimenta la corruzione”. Questa una delle riflessioni di Mauro Moretti, Presidente e Amministratore Delegato di Leonardo (la vecchia Finmeccanica), intervenuto nel corso di MakING, l’evento organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri per celebrare l’eccellenza dell’ingegneria italiana. Rispondendo alle domande della giornalista Rai Maria Concetta Mattei – che l’ha definito “il più famoso e temuto ingegnere italiano” - Moretti ha illustrato, tra l’altro, le ragioni che l’hanno indotto a modificare il nome di Finmeccanica in Leonardo e i progetti futuri dell’azienda. In particolare, si è soffermato sul cambiamento che ha inteso promuovere all’interno di una società che, al momento del suo arrivo, “era gestita ancora con le logiche feudali degli anni ‘80“. Infine, ha sottolineato la necessità, per le aziende italiane, di puntare sui talenti, soprattutto quelli giovani, e per il Paese di dare alla cultura scientifica la stessa dignità che si dà a quella umanistica.
Dopo l’intervista a Moretti sono cominciati i lavori mattutini di MakING con la tavola rotonda dedicata a ambiente, energia e sicurezza. Il dibattito è stato preceduto dal brillante e divertente intervento di Carlo Viggiani dell’Università Federico II di Napoli che ha raccontato la sua personale storia dell’ingegneria tra scienza e tecnica. Quindi Maria Concetta Mattei ha dato il via alla discussione alla quale hanno partecipato Giuseppe Zollino (Sogin), Massimo Forni (Enea) e Mauro Dolce (Dipartimento della Protezione Civile). Dolce si è soffermato sulla gestione dell’emergenza in occasione dei terremoti, con particolare riferimento a quello dell’Aquila. Forni gli ha fatto eco raccontando la propria esperienza relativa al sisma in Emilia e alle differenze delle normative antisismiche, soprattutto quelle riguardanti i capannoni industriali. Zollimo ha affrontato la questione delle scorie nucleari, spiegando le ragioni per cui i depositi sono necessari e vanno costruiti anche nel nostro Paese e cosa si fa concretamente per garantire la loro assoluta sicurezza.
I lavori della mattinata sono stati completati dal consueto racconto delle storie di ingegneri di successo. Giorgio Franceschetti dell’Università Federico II ha parlato delle sue ricerche nel campo delle telerilevazioni. Federica Sorrentino della Qatar Civil Aviation Authority ha raccontato la sua esperienza di ingegnere italiano che soltanto all’estero ha visto la totale soddisfazione delle proprie aspirazioni professionali. Corradino Corradi di Vodafone ha affrontato il tema della cyber security. Luigi Scibile ha raccontato la sua storia di ingegnere del CERN di Ginevra. Chiara Montanari del Politecnico di Milano ha illustrato l’attività della spedizione italiana in Antartide. Infine Felice Arena dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha illustrato il suo progetto per ricavare energia dal moto marino. I lavori riprenderanno nel pomeriggio con la terza e ultima tavola rotonda dedicata alle avanguardie e alle innovazioni.
Roma 29 aprile 2016
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