Godot, il governo delle attese
Troppi provvedimenti apparsi nelle prime bozze sono scomparsi dall'attuale Sblocca Italia
Il Presidente del Cni Armando Zambrano invita lesecutivo a concretizzare i buoni propositi lanciati in questi primi 1000 giorni. “Troppi provvedimenti apparsi nelle prime bozze sono scomparsi dall'attuale Sblocca Italia”. Burocrazia e semplifcazione le priorità dell'agenda della categoria Non vorremmo fare la fine di chi attese Godot senza mai vederlo apparire. Non lo dice esplicitamente il presidente del Cni Armando Zambrano in apertura del 59° congresso di categoria, ma è chiaro il timore di restare sulla porta degli annunci senza poi entrare nel vivo dei provvedimenti. Semplificazione, economia edilizia scolastica e dissesto idrogeologico, aspetti chiave del confronto tra ingegneri ed istituzioni, partito con i giusti presupposti e che per il momento in buona parte appare arenato. Di più, utili indicazioni degli ingegneri erano presenti nelle versioni precedenti del decreto Sblocca Italia per poi essere scomparse dai radar. E' il caso dell'adozione del regolamento edilizio unico regionale, della limitazioni a tempi brevi per la Pubblica Amministrazione per le contestazioni della Dia e scia. Ma il nodo centrale della questione rispetto ai rapporti con le istituzioni e momento decisivo della relazione di Zambrano è senza dubbio stato quello relativo alle norme per la sburocratizzazione, anche queste molto annunciate, ma poi? “Mi chiedono cosa pensi del Governo Renzi, posso dire che il 70% dei superburocrati che scrivono provvedimenti solitamente farraginosi e lontani dalla relatà, che antepongono le procedure ai contenuti, sono ancora lì, magari ruotano ma sono rimasti al loro posto”. La burocrazia frena il Paese, è un dato di fatto, l'Italia è confinata al 103° posto nel confronto con 185 paesi sulle pratiche dell'ottenimento di un permesso per costruire.. La concorrenza europea viaggia su ben altri livelli, la Germania al 12°, posto la Francia al 52°, la Spagna al 38°. “La semplificazione amministrativa è da un ventennio nell'agenda dei governi, nei programmi elettorali dei partiti ma non sembra poi trovare posto nelle realizzazioni legislative. Eppure, per quanto in ritardo, siamo ancora in tempo a fare riforme a costo zero”, ha spiegato Zambrano, piuttosto amaro: “L'impressione è quella di essere presi in giro”. Insomma gli ingegneri ci sono, “non chiediamo sovvenzioni o sussidi, solo di essere messi in condizioni di lavorare con equilibrio e non va invece in questa direzione la decisione di rendere il Pos obbligatorio per tutti i professionisti senza distinzioni di reddito”. Se ci sono responsabilità importanti da prendere la categoria dice esplicitamente di essere pronta: “Serve mettere al centro il progetto, una buona progettazione è fondamentale per garantire qualità dell'opera, tempi e costi certi, trasparenza e maggiore legalità, per questo ci proponiamo per affiancare lo Stato, cui spetta il compito soprattutto di controllare, quando esso non è in grado di gestire autonomente le realizzazioni”. Eppure anche nel caso della task force sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici e dei territori a rischio alluvione, la scelta assunta dal Governo non è andata in questa direzione: “Si è optato l'affidamento alle Pa e non di contare sul contributo sostanziale dei professionisti”. Stessa cosa per la normazione volontaria “Lo Stato faccia le norme sulle prestazioni, su sicurezza e regole sulla concorrenza ma tutti gli aspetti di dettaglio devono essere affidati a normazione volontaria, in particolare all'UNi. La normazione volontaria può infatti consentire uno sviluppo dell'1 – 1,5% del Pil”. Non resta che sperare nell'Europa? “Anche lì sono più avanti nella tutela delle professioni”. Caserta, 9 settembre Ufficio Stampa Segni e Suoni 0712905005
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