La Regione Sardegna accoglie le critiche del CNI
La Regione non intende rinunciare all'apporto delle categorie professionali esterne
In seguito alla nota critica degli ingegneri sul disegno di legge di bilancio regionale che prevedeva l’eliminazione dei “progettisti esterni” nella realizzazione delle opere pubbliche, arriva la precisazione dell’Assessore Maninchedda. Ammette la formulazione “infelice” di alcune espressioni e afferma che la Regione non intende affatto rinunciare all’apporto delle categorie professionali esterne, come quella dei progettisti. Zambrano: “Siamo soddisfatti per le correzioni che la Regione Sardegna ha deciso di apportare. Da tempo, come CNI e come Rete delle Professioni Tecniche, ci battiamo perché al progetto venga riconosciuta la giusta importanza”. Massa: “Ringraziamo per l’immediata attenzione rivolta agli ingegneri. Speriamo che il progetto venga messo al centro della programmazione e della realizzazione delle opere pubbliche”.
Le critiche avanzate qualche giorno fa dal CNI alla Regione Sardegna, attraverso una nota diffusa alla stampa, hanno avuto un immediato riscontro. La Regione, infatti, proprio in seguito alle sollecitazioni dell’Ordine, sta provvedendo alla modifica del disegno di legge di bilancio che prevedeva l’”eliminazione degli intermediari esterni” nella progettazione delle opere pubbliche.
Secondo quanto si legge in una missiva indirizzata ai vertici del CNI nazionale e regionale, l’Assessore Paolo Maninchedda ha ammesso come certe espressioni presenti nel disegno di legge fossero in effetti “infelici”. Al di là di questo, Maninchedda ha tenuto a precisare che “non vi è alcuna intenzione da parte dell’esecutivo regionale – nel potenziare il ruolo dell’azienda regionale AREA – di rinunciare all’apporto di categorie professionali, tra cui quelle degli ingegneri, ma viceversa di razionalizzare l’intervento regionale centralizzando le attività di committenza di progettazione e controllo”. Nella lettera, inoltre, si precisa come l’intenzione della Regione è semplicemente quella di concentrare nella società AREA tutti quei compiti che, in collaborazione con gli ordini e le categorie professionali, sono svolti da diversi rami dell’Amministrazione, in un’ottica di semplificazione.
La precisazione della Regione Sardegna è stata accolta con favore dagli ingegneri. Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha così commentato: “Ormai da tempo, come CNI e come Rete delle Professioni tecniche, ci battiamo perché al progetto venga restituita l’importanza e la centralità che merita. Per questo esprimiamo grande soddisfazione per il fatto che la Regione Sardegna abbia voluto correggere la formulazione del disegno di legge di bilancio, relativamente al passaggio dedicato ai progettisti esterni. Non solo perché il trasferimento all’interno della PA dell’attività di progettazione penalizza i liberi professionisti. Ma soprattutto perché siamo convinti che non sempre gli uffici tecnici interni hanno competenze, organizzazione e disponibilità di tempo e risorse per dedicarsi alla progettazione, assicurandone costantemente la qualità. Senza contare che i progettisti esterni rappresentano una garanzia di terzietà rispetto alla PA e alle imprese che realizzano le opere”.
“Ringraziamo l’Assessore Maninchedda e il Presidente Pigliaru per l’immediata attenzione rivolta alla categoria degli ingegneri e dei progettisti in genere”. Queste le parole di Gianni Massa, Vice Presidente del CNI, che aveva sollevato la questione. Che poi aggiunge: “La speranza è che la Sardegna, e più in generale tutta la Pubblica Amministrazione, metta il progetto e le attività ad esso collegato al centro della programmazione e della realizzazione delle opere pubbliche”.
Roma 26 gennaio 2015
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