TERAMO: ex stabilimento Villeroy & Boch
SCINTILLE >> officine impiego contemporaneo >> Linguaggi Innovazioni
28/03/2015 TERAMO exstabilimento Villeroy Boch SCINTILLE >> officine impiego contemporaneo >> linguaggi innovazione #partecipazione #cambiamento #futuro #ingegneriacontemporanea #zerotoone Ore 17.45. Teramo Arrivo al cancello dell’ex stabilimento Villeroy & Boch, luogo e memoria storica dell’identità di Teramo. Pezzo fantastico di archeologia industriale. All’ingresso, sulla strada, un grande pannello bianco in polistirolo: SCINTILLE. La vernice spray ha corroso lo spessore del pannello in corrispondenza delle lettere e il risultato, quasi una scultura contemporanea, è bellissimo!! Fra pochi minuti inizia “SCINTILLE officina impiego contemporaneo >> innnovazione linguaggi”. Il format che, partendo dall’ingegneria, vuole parlare del lavoro contemporaneo. Perché il lavoro è, oltre che fonte di reddito, dimensione esistenziale. Nel lavoro odierno, frammentato e multiforme, coesistono, accanto all’assenza (il tratto più preoccupante), forme tradizionali, moderne e contemporanee. Lavoro è sicurezza, è fiducia nei propri mezzi, è invenzione e creatività, è affidabilità, è costanza, è sopportazione, è responsabilità, è frustrazione, è emarginazione, è difficoltà, è solitudine, è mediazione, è flessibilità, è scommessa, è conoscenza, è, purtroppo, conoscenze. E’ tantissimo altro ancora .... Sono quasi le 18.00. Fa abbastanza freddo. Entro nel capannone. Molto sopra di me le nervature in laterizio della copertura curva, che ricorda gli hangar di Pierluigi Nervi, delimitano uno spazio surreale, fantastico. Un luogo dismesso, una memoria importante, una rappresentazione del cambiamento della nostra società. Certamente un luogo di immensa e inespressa potenzialità creativa e innovativa. La scenografia è stupendamente minimale. Sulla pavimentazione industriale in cemento, un vecchio ponteggio, montato dagli amici di Teramo, fa da quinta ad una piccola pedana realizzata con vecchi casseri (che i ragazzi stanno finendo di avvitare). 200 “granchi” (oggetti in plastica che servono per realizzare vespai sopraelevati) fungono da sedute per il pubblico. Alfonso Marcozzi, presidente dell’ordine ingegneri Teramo, è a letto con la febbre e non potrà essere presente all’evento. Mi dispiace moltissimo perché con Alfonso condivido in particolare il percorso di apertura alla società e ai linguaggi dell’innovazione dell’ingegneria italiana come strumento per realizzare le idee al di la delle capacità, spesso troppo nascoste, della politica Ma sono presenti Nicolino Rampa, Agreppino Valente, Sara Mastrilli, Valentina Pallini, Giancarlo Foglia, Domenico Bernabei e tanti amici di Teramo. In particolare, i ragazzi della commissione giovani. Un gruppo fantastico coordinato da Valentina Antonelli. Una vera innovatrice. Una trascinatrice. Una di quelle ragazze che crede, giustamente, che i sogni, talvolta, con sacrificio e dedizione, si possono realizzare. Un gruppo che coinvolge un numero incredibile di amici (molti non li conosco) che possono sicuramente essere definiti pionieri e innovatori dell’ecosistema dell’ingegneria italiana. Sono loro la vera “officina permanente” che interpreta fino in fondo il ruolo di smontaggio e rimontaggio delle idee della città e del territorio. Sono gruppi come questi quelli che, realmente, diventano attivatori di intelligenza collettiva. Gli amministratori di Teramo dovrebbero ascoltare le loro idee perché loro sono tra quelli che rappresentano, oggi, il futuro di questo territorio. Sono le 18.30. Si parte. Sono presenti 200 persone. 200 “pezzi” della società di Teramo. Il risultato raggiunto di uno sforzo e di una visione straordinaria. Quella di aprire un ordine professionale a tutte le componenti della città: le generazioni, le arti, le professioni, le scuole, l’università, le amministrazioni, la cultura, le associazioni. Ho il compito di moderare e presentare l’evento. Il format è quello di “scintille”. Percorso in cui differenti linguaggi (le tecniche, le arti, le discipline, la politica, le generazioni, le professioni …) si sovrappongono. Ogni protagonista, da solo in scena per 15’, interpreterà liberamente il tema esprimendo la sua visione e la sua storia con qualunque mezzo espressivo. Si spengono le luci. Viene lanciato un video che racconta l’innovazione e l’ingegneria, l’importanza della multidisciplinarietà e del progetto. Molto bello e coinvolgente, bella anche la musica. Poi prendo la parola di fronte alle 200 persone presenti, a due cameramen e un fotografo (neanche jovanotti!! ?). Esprimo liberamente il mio pensiero. L’importanza dell’essere un’officina permanente. Dello smontaggio e rimontaggio delle idee. Del ruolo dell’ingegneria, dell’innovazione, della fabbricazione digitale, della tecnologia e della cultura. In particolare il ruolo del progetto come strumento di conoscenza. L’importanza del team, della squadra, dell’intersezione delle competenze, della gestione consapevole della complessità. Si susseguono poi i protagonisti della serata, intervallati da alcune miei considerazioni e immodestamente presentati dal sottoscritto. Donato Traversa, medico veterinario, ricercatore all’Università di Teramo, ha raccontato le sue esperienze, tra Università e Multinazionali Farmaceutiche, in termini sia di progressi per la salute umana e animale, sia di opportunità nel mondo del lavoro per i giovani neolaureati. Pietro Albino Di Pasquale, sceneggiatore e regista. Tra i suoi lungometraggi: Diario di un Curato di Montagna (Religion Today Film Festival: Gran Premio Religion Today 2009. Trento Film Festival Premio "Città d'Imola" Migliore Film Italiano 2009); L'uomo Fiammifero (Cairo International Film Festival for Children 2010, Worldfest. - Houston Independent Film Festival Platinum Remi 2011); Into Paradiso (ICFF Italian Contemporary Film Festival 2013, Journées du Cinéma italien de Nice Prix Garibaldi 2012, Rencontres du Cinéma Italien à Toulouse Prix du Jury Etudiants 2010). BUONI A NULLA di Gianni Di Gregorio, Festival Internazionale del Film di Roma 2014. Pietro, interagendo con il pubblico, ha percorso la professione dello sceneggiatore toccando i temi legati al canone, al metro e giudizio nella scrittura del film. Alessandro Lancia (Pregymix), giovane imprenditore abruzzese nel settore della Green Economy, ha illustrato la sua esperienza professionale, ripercorrendo la vita dell'azienda che sviluppa e commercializza prodotti e soluzioni brevettate nell'ambito della sicurezza stradale e ferroviaria, utilizzando materiali di riciclo e materie prime tradizionali. Ha poi raccontato la sua esperienza con Italia Camp illustrando le opportunità per progettualità e innovazioni. Andrea Ianni, ingegnere meccanico della Princeton University, plant manager dell’esperimento Borexino e project manager dell’esperimento DarkSide presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha parlato di ricerca, di sperimentazione, di trasferimento tecnologico. Di risultati che si raggiungono facendo uso di strumenti e approcci innovativi. Pascal Cardinale, ex pilota professionista, ingegnere elettronico, owner di Prisma Electronics, ha raccontato come è riuscito a trasferire la sua passione per le corse in un’azienda che oggi ricerca e realizza strumenti elettronici nel mondo della formula 1 e della motoGP. Elettronica, telemetria, sensing actuating alla base del progetto di Pascal. Bello il racconto sul nuovo progetto di pneumatici, su come funzione il trasferimento dei dati, in fase di progettazione, dai prototipi di pneumatici ai software, di come ottimizzare il trasferimento a terra della potenza sviluppata dal motore. Marco Cassini, classe 1986, attore e regista. Allievo di Marco Bellocchio, Giancarlo Giannini e Lina Wertmuller al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra i suoi lavori: "Desperate Housewives" di David Warren, "Provaci ancora prof" famosa serie tv in Italia, "the last Of the pope kings" girato a Belgrado e diretto da Luca Manfredi. Ha scritto e diretto cortometraggi come "Blood Oath" e "the only way" in mostra fuori concorso al Festival di Venezia. Marco ha parlato, attraverso il suo percorso, di preparazione, di determinazione, di come poter innescare il "fattore talento" nella nostra vita attraverso la ricerca, la curiosità, la sperimentazione. Ha interagito con il pubblico. Alessandra, una bellissima ragazza del pubblico ?, è diventata per alcuni minuti un’attrice. Sono quasi le 20.00. Ora fa molto freddo, ma i sogni e i cuori dei presenti riscaldano l’ambiente. Tocca a me. Parlo di squadra, di team. Di come il talento, spesso, può essere decisivo, ma solo se alle spalle esiste un gruppo dove ognuno si sacrifica, dove ognuno crede che i sogni si possono realizzare con il sacrificio, con lo studio, con la conoscenza, con la consapevolezza di essere la parte di un tutto più complesso. Anche questo è SCINTILLE, il concorso e il format dell’ingegneria italiana che ricerca il talento, che racconta la migliore ingegneria che si mette al servizio delle idee, del trasferimento tecnologico, dell’innovazione open, senza la necessità di conoscenze o di raccomandazioni. Scintille è sfida, è multidisciplinarietà, è terra di confine. gm