Circ. CNI n. 530/XIX Sess./2020
D.I. 28 marzo 2020 – Indennità per i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria a valere sul “Fondo per il reddito di ultima istanza”
Caro Presidente,
siamo lieti di comunicarTi che in data 1° aprile 2020 è stato pubblicato il Decreto Interministeriale 28 marzo 2020 sottoscritto dai Ministri del Lavoro e delle politiche sociali e dell’Economia e delle finanze, che si allega alla presente circolare.
Il provvedimento, che garantisce l’accesso al Fondo per il reddito di ultima istanza di cui all’art. 44, comma 1, del decreto -legge n. 18 del 2020 (c.d. Cura Italia) anche ai professionisti iscritti agli enti privati di previdenza obbligatoria, è il risultato di un importante lavoro svolto dal Consiglio nazionale ingegneri nell’ambito della Rete Professioni Tecniche ed in collaborazione con tutti gli altri Consigli nazionali di Ordini e Collegi professionali.
La versione del decreto-legge 18/2020 approvata dal Governo ed ora in esame presso la 5a Commissione Bilancio del Senato per la sua conversione in legge, di fatto escludeva i liberi professionisti iscritti agli enti privati di previdenza, e dunque tutti gli ingegneri iscritti ad Inarcassa, dalla platea dei lavoratori autonomi in diritto di richiedere una indennità economica per le difficoltà affrontate in queste settimane a causa della diffusione del virus Covid-19 e delle conseguenti e necessarie misure restrittive adottate.
Abbiamo ritenuto questa esclusione offensiva ed inaccettabile ed abbiamo rappresentato immediatamente tutto il nostro dissenso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e delle finanze ed al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali.
Questo Consiglio nazionale non ha soltanto lavorato senza sosta per difendere i diritti degli iscritti e per rivendicare la dignità della nostra professione, ma ha fatto molto di più: confidando esclusivamente sulle potenzialità delle nostre risorse umane e strumentali, in questa fase difficile, abbiamo dato una spinta propulsiva al ruolo della Rete Professioni Tecniche che ha saputo farsi promotrice dell’incredibile e straordinario sforzo unitario che le libere professioni stanno sviluppando in questi giorni.
Partendo proprio da una base di proposte della RPT, condivise con il Comitato Unitario Professioni e supportate, inoltre, dal Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e dal Consiglio Nazionale Forense, siamo stati in grado di definire e proporre al Governo ed al Parlamento un documento di proposte di modifica del decreto-legge 18/2020 che ha avuto una forza d’impatto sino ad oggi inedita, rappresentando per la prima volta ed ufficialmente milioni di liberi professionisti italiani.
Grazie a questa iniziativa abbiamo ottenuto l’immediata correzione da parte del Governo della misura dell’indennità con la sua estensione anche ai liberi professionisti iscritti ad altre forme private di previdenza obbligatoria. Con la sottoscrizione del Decreto Interministeriale in oggetto sarà dunque possibile, fino al 30 aprile 2020, per ogni Collega ne avesse necessità richiedere il bonus di 600 euro quale sostegno al reddito per il mese di marzo presentando richiesta ad Inarcassa.
Il contributo di sostegno al reddito sarà riconosciuto ai Colleghi:
- che abbiano percepito, nell'anno di imposta 2018, un reddito complessivo, al lordo dei canoni di locazione, non superiore a 35mila euro e la cui attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza COVID-19;
- che abbiano percepito nell'anno di imposta 2018, un reddito complessivo, al lordo dei canoni di locazione, compreso tra 35mila e 50mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso reddito del primo trimestre 2019, sempre a causa dell’epidemia COVID-19.
Abbiamo, inoltre, ottenuto l’eliminazione del requisito della regolarità contributiva, previsto nella precedente versione del decreto, quale elemento essenziale per l’accesso all’indennità in oggetto perché abbiamo ritenuto inaccettabile escludere dal beneficio quei tanti Colleghi che, evidentemente già in difficoltà prima dell’emergenza, si trovano ora presumibilmente in condizioni di necessità anche maggiori rispetto al passato.
Stiamo monitorando le iniziative del Governo e del Parlamento costantemente e riteniamo l’emanazione del Decreto Interministeriale 28 marzo 2020 solo un primo, sia pur significativo intervento in favore dei liberi professionisti. Molto altro resta da fare, in particolare nell’ambito di quelle misure che dovranno essere attivate per garantire e sostenere una rapida e robusta ripresa dell’attività economica.
Sosterremo, pertanto, in ogni sede e con tutta la forza di cui disponiamo le nostre proposte affinché sia questa l’occasione per dare il giusto rilievo alla nostra Categoria e per correggere le tante storture della normativa italiana che impediscono agli Ingegneri, ed ai liberi professionisti tutti, di sviluppare la propria attività a supporto dei cittadini e delle imprese.